LINEARADIO
today29 Aprile 2022
Dall’unione di tre realtà culturali, Bologna Jazz Festival, Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna e Jazz Club Ferrara prende vita Jazzer: la più ampia proposta musicale e concertistica della regione in campo jazzistico. Nove mesi di programmazione musicale e un’estensione geografica che tocca sia le principali città che i più remoti angoli del territorio, con l’intento di coinvolgere buona parte delle altre strutture attive in quest’area. L’obiettivo di Jazzer, presentato oggi a Bologna in conferenza stampa con la partecipazione dell’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, è lavorare a un unico calendario comune, promosso in maniera organica e capillare su tutto il territorio regionale, con uno stretto coordinamento delle direzioni artistiche.
Nuovo sito web per il jazz regionale
L’attività di Jazzer sarà immediatamente riconoscibile, individuabile ed esplorabile tramite il nuovo sito web www.jazzer.eu. Vero e proprio collettore della principale produzione jazzistica regionale, il sito ospita già i programmi della primavera 2022: la notevole mole di concerti dei festival Crossroads e Ravenna Jazz, gli appuntamenti del Jazz Club Ferrara e i live organizzati da Bologna in Musica al di fuori del BJF, che si terrà in autunno.
Gli obiettivi di Jazzer
L’Emilia–Romagna è famosa per la sua Motor Valley. Ma altrettanto pertinente sarebbe parlare di una Jazz Valley emiliano-romagnola.
L’Emilia-Romagna è stata la culla del jazz in Italia. Bologna, oggi riconosciuta come Città Unesco della Musica, è stata una delle prime città ad avere una rassegna jazz di livello internazionale, una tradizione che dagli anni Cinquanta è arrivata ai giorni nostri. Con l’altro storico festival Ravenna Jazz, la programmazione continuativa del Jazz Club Ferrara e l’estensione sul territorio che Crossroads ha raggiunto in oltre vent’anni di attività, si può affermare che l’Emilia-Romagna sia a pieno titolo la regione del jazz.
Potenziamento delle organizzazioni già esistenti
Seguendo il principio “il tutto è più della somma delle singole parti”, Jazzer si propone, attraverso l’unione dei vari soggetti, di rafforzarli e di incrementare le loro molteplici attività.
Produzioni originali
Attraverso Jazzer i progetti originali che già sono prodotti dai singoli partner potranno ricevere una più estesa diffusione regionale e nazionale, anche attraverso il canale di JIP – Jazz Italian Platform, di cui BJF e Jazz Network sono co-fondatori (di JIP fanno parte, tra gli altri, Umbria Jazz, Veneto Jazz, Roma Jazz Festival, Jazz Club Ferrara, Camera Jazz Club di Bologna…).
Ampliamento del pubblico
Jazzer, oltre a incrementare il pubblico regionale attraverso una maggiore promozione degli eventi, punta ad ampliare anche quello nazionale e internazionale. In qualsiasi momento dell’anno, gli appassionati di jazz che vorranno visitare l’Emilia-Romagna potranno trovare eventi più che meritevoli del chilometraggio fatto per assistervi.
Un’ulteriore spinta verrà offerta dalla rete di Europe Jazz Network di cui Jazzer farà parte; rete che, è bene ricordarlo, è nata in Emilia-Romagna e raccoglie ben 175 associati di prestigio distribuiti in tutta Europa.
Turismo ed enogastronomia in chiave musicale
Il rapporto jazz-turismo non è certo una novità. Jazzer non punta a un richiamo di massa per un evento di pochi giorni, bensì a un flusso continuo e distribuito in ogni angolo della regione, che ne valorizzi anche i piccoli e magnifici borghi o le città altrimenti trascurate.
Già il festival Crossroads, presente su tutto il territorio regionale, con i suoi oltre venti comuni grandi e piccoli coinvolti, costituisce una ricca mappa di partenza. Si punterà alla creazione di un’offerta che leghi turismo ed eventi musicali attraverso la collaborazione dei tour operator e la realizzazione di pacchetti turistici ‘su misura’.
Scritto da: redazione